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cronache di Four Kingdom

volevo sottoporvi un mio progetto, una sorta di passatempo senza pretese: un poemetto a puntate che, seguendo la trama di questo gioco, crei al suo interno una storia con protagonista uno dei feudatari del "Four Kingdom", di nome Balinor e il suo capitano donna, Sybil, spero vi piaccia, ogni consiglio è ben accetto!
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Dal nulla apparve in un regno
un cavaliere noto per il suo ingegno,
il regno in quattro era diviso
per un motivo tanto oscuro quanto preciso,
il suo nome non era famoso
ma lo sarebbe stato in modo clamoroso:
Balinor era il suo nome
E della sua fama vi narrerò il come:
si insediò in un castello poco noto
e decise di diventare un nobile in toto:
per prima cosa affrontò i guerrieri d'oriente
che spargevano terrore con fare prepotente
alla testa della sua piccola armata
colpì i samurai con la spada affilata
il suo capitano era una donna
ma di certo non un tipo con la gonna
brandiva l'arma con coraggio e senza paura
combatteva per il suo signore con l'anima pura,
i suoi capelli erano rossi come il sangue
o come l’occidente dove al tramonto il sole langue,
i suoi occhi erano di ghiaccio
che se ti fissavano ti facevano balbettare parole a casaccio,
pur non essendo un trionfo di femminilità
non era seconda a nessuno per la sua abilità.
Dato che la fama di Balinor aumentava
decise di volere una sposa che contava
per prima cosa scelse una principessa
rapita dei briganti, chiusa dentro cella spessa
ma la giovane fu una delusione
nè grazia nè gioia per il nuovo padrone
da mattina a sera si lamentava
e scompiglio nel castello portava,
una volta voleva tende preziose
un’altra un armadio per le sue cose
e non solo era un continuo piagnisteo
ma con lei c’era di dame un vero corteo.
Incurante delle continue lamentele della donna
Ascoltò il consiglio del capitano senza gonna
Prestò attenzione al “Re del Loto”
Un tipo ben strano, alla sua cultura devoto.
Vestiva un grande turbante colorato,
si presentò tutto agghindato
e disse con voce tonante di avere un progetto
e sperava che fosse bene accetto:
a chi più si fosse distinto in varie campagne
e avesse combattuto senza far tante lagne
avrebbe dato tesori e onori
in suo onore ci sarebbero stati molti cori.
Il capitano, molto onorato
Diede al suo signore un consiglio accorato:
“mio signore voi che molto combattete
E ad un nemico mai vi arrendete
Accettiamo la sfida del sovrano straniero
E rendiamo ancor più bello il vostro maniero!”
Mentre il buon Balinor era in battaglia
La lamentosa principessa infastidiva la marmaglia
Le sue scarpe erano talmente tante
Che il solo odore era straziante
Nel silenzio il capitano donna
Rimuginava su come liberarsi dell’uragano con la gonna,
dalla sua piccola stanza
studiava la nemica a oltranza
e intanto nella sua mente annebbiata
decideva che la “principessa” andava condannata.
Quando alla fine spese molte monete
Per un vestito tutto ricami e sete
Sybil guardò i suoi abiti di cuoio
“non è giusto che io in miseria muoio!”
Anche se era un gran capitano
Sempre della donna aveva il cuore e la mano,
quando alla sera giunse lo stanco padrone
Sybil si avvicinò con fare sornione
“mio signore Balinor, vi devo parlare
Questa storia avanti non può andare!
Se non metterete quella gallina a tacere
Il popolo vi darà di che temere!”
L’uomo guardò il suo capitano
E la studiò in modo strano
“cosa intendi dire mia fidata?
Non vorrai dire che la principessa è stregata?”
Sybil fece una amara risata
“mio signore, non è questione di una nottata,
quella donna è una rovina!
Porta solo dolore e miseria dove cammina!
Liberiamoci di lei in modo veloce
Non serve metterla in croce,
un pozzo e un’accusa di stregoneria
sono certa che non farà alcuna acrobazia
e una volta annegata
ci libereremo di lei con una secchiata”
il tono di Sybil si fece suadente,
le mani gli accarezzavano le spalle, lente,
Balinor era indeciso
Pur essendo sul suo trono assiso,
da un lato non voleva uccidere la principessa
dall’altro non voleva che Sybil diventasse depressa,
certo che sarebbe diventata gelosa
se avesse lasciato vivere la rivale altezzosa
così per non portare scompiglio
ordinò che fosse annegata senza battere ciglio
e in quattro e quattr’otto
della megera non rimase che un ventaglio malridotto.
Senza che Balinor lo sapesse
Sybil un lusso si concesse:
prese per sé la stanza della principessa defunta
e vendette i suoi vestiti per giunta!
Con i soldi così guadagnati
Si tolse i suoi vestiti rattoppati,
comprò degli abiti eleganti
con dei ricami scintillanti,
le piaceva vestirsi esoticamente
senza per questo snobbare la gente,
lei stessa veniva da terre straniere
figlia di gente nomade da ere,
di tutto questo Balinor era all’oscuro
anche se apprezzava di Sybil lo stile meno duro.
Venne a corte una zingara mercante
Che vendeva belle cose e tante,
Sybil trascorreva molto tempo dalla gitana
Che non era per nulla anziana
e insieme ridevano e facevano progetti
che mai da nessuno dovevano esser letti.
Mentre Sybil combatteva per il suo signore
Trovò una mappa per diventare di un tesoro padrone,
a Balinor la riconsegnò di fretta
sperando di avere del tesoro una fetta.
L’uomo le diede delle truppe il comando
Il suo stemma come secondo adottando,
le truppe sotto l’insegna del fuoco
rivelarono presto di Sybil il gioco:
distrussero un maniero dopo l’altro
esplorarono ogni antro,
ripararono ponti e strade
pagarono guide di quelle contrade
e alla fine con grande furore
tinsero le mura con del sangue il colore,
riportarono così al castello
un trofeo davvero bello:
una sorta di pozzo dorato
da un secchio prezioso decorato,
Balinor molto riconoscente
Le diede un premio prorompente:
chi avesse voluto bere l’acqua del pozzo miracoloso
avrebbe dovuto essere ben danaroso
per versare a Sybil uno scudo d’argento
“sappi Sybil che se mi deludi io ti darò la caccia con accanimento”.
La donna chinò il capo con umile fare
“mio signore vi giuro che non mi farò cacciare,
non vi ho mai deluso,
di questi soldi farò buon uso!”.
Nel frattempo una nuova principessa
Arrivò al castello la sera stessa.
Si diceva fosse molto bella
Ma in realtà era grassottella
Mangiava più di un orco affamato
E Balinor ne era costernato
Per recuperare i tesori spesi per un simile flagello
Pensò un piano bello:
da un lato mandare Sybil a conquistare
un altro castello da far fruttare,
dall’altro lui stesso attaccare
una banda di briganti da sgominare.