Ti amo terribilmente, se sbocciasse un fiore ogni volta che ti penso, ogni deserto ne sarebbe pieno… Potrei dimenticarmi di respirare ma non di pensare a te. Il grande amore non si può vedere ne toccare, si può sentire solo con il cuore. L’amore non da nulla se non se stesso, non coglie nulla se non da se stesso. L’amore non possiede ne è posseduto: l’amore basta all’amore.
la sede dell'amore per gli antichi era nel fegato e non avevano torto. ci vuole coraggio per amare, ci vuole coraggio a lasciarsi andare, ce ne vuole anche a rischio di farsi giudicare. perché chi ama sembra anche debole, ad un occhio disattento. chi non ha mai amato, non sa e non capisce, che puoi anche trasformarti in pagliaccio solo per uno sguardo della tua amata. ma non è debolezza è solo complicità un codice segreto tra due anime abbracciate. ma l'amore è anche nella amicizia. e per questo tipo di amore, ci vuole il cuore, perché per un amico puoi anche rischiare la vita. per l'amore no, sarebbe sciocco. senza vita non c'è amore. senza vita sei solo. allora, per questo motivo esiste la fede, quella al dito. blocca la vena diretta al cuore e lo soffoca per toglierti la vita. per farti consegnare. e allora arriva il cervello e ti fa pensare, dubitare, titubare e da titubare a tubare il passo è breve. e ti ritrovi a sognare e alla fine ti fai male. e ci vuole fegato per far del male e per ricominciare ad imprigionare e sequestrare un nuovo fegato pieno di pathos. ecco, alla fine, bisogna sempre ricordarsi, che amore e psiche non devono mai conoscersi. alla fine, per semplificare, per amare, bisogna sempre ricordarsi di scollegare il cervello. ci vuole solo coraggio.
poesie astratte e prive di significato Laurenzo Confuso - 1230-1390
Ho imparato che non ci sono emozioni belle o brutte, ma solo Emozioni. Che l'esordio del dolore è un faro che illumina la strada e la paura una mano amica... Ho scrutato occhi e sfiorato anime, incontrato lacrime tramutate in sorrisi. Ho respirato, l'innocenza dell'"Essere", nutrita di meravigliosa inconsapevolezza... E nelle minute fattezze umane trovato qualcosa di grande... l'Essenza pura di ciò che si E'.
T’amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T’amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
per l’odore d’ alto mare e l’odore del pane fresco
per la neve che si scioglie per i primi fiori
per gli animali puri che l’uomo non spaventa
T’amo per parlare
T’amo per tutte le donne che non amo
sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco.
Senza di te non vedo che un deserto
tra il passato e il presente
ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
non ho potuto rompere il muro del mio specchio
ho dovuto imparare parola per parola la vita
come si dimentica
T’amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T’amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Se un giorno non mi vedessi più varcare la soglia della porta come sono solita fare, alza gli occhi al cielo turchese di un nuovo giorno e cercami fra le stelle che accendono la luce della volte celeste, fra le odoroso ginestre gialle che incorniciano le nostre colline. Cercami negli occhi di chi ami. Cercami nel silenzio del tuo Cuore. (Stephanie Sorrel )
se il nostro fosse stato un amore minorenne allora si, senza passato tutto in divenire mano nella mano in mezzo agli alberi con il sole sopra in un mezzogiorno in un inizio vita, allora si che sarebbe stato travolgente, incosciente, seducente, ubriacante, e pieno di speranze. invece eccoci, con un futuro alle spalle, pochi alberi davanti, poca strada tutta in salita, sempre nascosta, piena di doveri, piena di parenti, tutta una parantesi la nostra passione, parentesi rubate alle nostre vite avviate. se fossimo stati su un piano inclinato, tutto in discesa, da un campo lungo saremmo stati in un attimo in un piano americano. ma la vita non è un film. è una commedia amara. una commedia senza trama solo errori a costruire il nostro passato e a rovinare il nostro futuro.
E se invece venisse per davvero? Se la preghiera, la letterina, il desiderio espresso così più che altro per gioco venisse preso sul serio? Se il regno della fiaba e del mistero si avverasse? Se accanto al fuoco al mattino si trovassero i doni la bambola il revolver il treno il micio l’orsacchiotto il leone che nessuno di voi ha comperati? Se la vostra bella sicurezza nella scienza e nella dea ragione andasse a carte quarantotto? Con imperdonabile leggerezza forse troppo ci siamo fidati. E se sul serio venisse? Silenzio! O Gesù Bambino per favore cammina piano nell’attraversare il salotto. Guai se tu svegli i ragazzi che disastro sarebbe per noi così colti così intelligenti brevettati miscredenti noi che ci crediamo chissà cosa coi nostri atomi coi nostri razzi. Fa piano, Bambino, se puoi.
Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Due amanti felici fanno un solo pane, una sola goccia di luna nell’erba, lascian camminando due ombre che s’unisco, lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno: non s’uccisero con fili, ma con un aroma e non spezzarono la pace né le parole. È la felicità una torre trasparente.
L’aria, il vino vanno coi due amanti, gli regala la notte i suoi petali felici, hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte, nascono e muoiono più volte vivendo, hanno l’eternità della natura.
Dammi il supremo coraggio dell’Amore, questa è la mia preghiera, coraggio di parlare, di agire, di soffrire, di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore, e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò. Dammi la suprema certezza nell’amore, e dell’amore, questa è la mia preghiera, la certezza che appartiene alla vita nella morte, alla vittoria nella sconfitta, alla potenza nascosta nella più fragile bellezza, a quella dignità nel dolore, che accetta l’offesa, ma disdegna di ripagarla con l’offesa. Dammi la forza di amare sempre e ad ogni costo.
Ho commesso il peggiore dei peccati che un uomo possa commettere. Non sono stato felice. Che i ghiacciai dell'oblio possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.
I miei mi generarono per il gioco rischioso e stupendo della vita, per la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco. Li frodai. Non fui felice. Realizzata
non fu la giovane loro volontà. La mia mente si applicò alle simmetriche ostinatezze dell'arte che intreccia inezie.
Ereditai valore. Non fui valoroso. Non mi abbandona, mi sta sempre a lato l'ombra d'essere stato un disgraziato.
Quanto piu' chiudo gli occhi, allora meglio vedono, perche' per tutto il giorno guardano cose indegne di nota; ma quando dormo, essi nei sogni vedono te, e, oscuramente luminosi, sono luminosamente diretti nell'oscuro. Allora tu, la cui ombra le ombre illumina, quale spettacolo felice formerebbe la forma della tua ombra al chiaro giorno con la tua assai piu' chiara luce, quando ad occhi senza vista la tua ombra cosi' splende! Quanto, dico, benedetti sarebbero i miei occhi, guardando a te nel giorno vivente, quando nella morta notte la tua bella ombra imperfetta, attraverso il greve sonno, su ciechi occhi posa! Tutti i giorni sono notti a vedersi, finche' non vedo te, e le notti giorni luminosi, quando i sogni si mostrano a me.
ti cucirei un vestito fossi capace ti cucirei un vestito di poesie mie in modo che quando cammini per la strada te lo portassi appiccicato al corpo come ti porti quella gonna e quelle calze colorate a strisce colorate sulle gambe
ti cucirei un vestito fossi capace ti cucirei un vestito di poesie calde che ti scaldassero il tuo corpo quand’anche camminassi nella neve quella più alta più bianca quella che mai
un punto, li in fondo e un pensiero a rincorrere. e dal tuo punto di fuga partirono rette parallele. binari senza collegamento ad indicare la via e tu, sempre più un puntino sempre più lontana. prossima fermata non dichiarata. alla fine la vita è un viaggio verso il tutto ma senza una destinazione.
tratto da Trenitalia una casa in movimento senza scosse telluriche Giovannino Breda e associati
Insieme alle dame di corte e di palazzo, con ventagli e vestiti, con grande sfarzo, c'è una fanciulla che sembra un ragazzo. Ha gli occhi di mare, i capelli di grano, e di un drappello di soldati è il capitano.
Ma un giorno il suo cuore di donna si ribellò e di Fersen, bel conte si innamorò. Ma lui la conobbe sol come uomo ed infranse i suoi sogni d'argento e d'oro. Andrè, suo compagno che sempre l'ha amata, or si è fatto avanti e l'ha baciata.
Ma ora egli è morto ed Oscar già piange per il suo dolce amore amore sì grande. E dopo l'attacco alla grande fortezza, ella ha seguito una dolce brezza, ha seguito col cuore, col corpo e l'amore colui che soffrì per lei molto dolore.
Ed ancora oggi tra gioielli, ricchezze, argento ed oro, cavalieri e dame si ricordan di loro. Si ricordan di Oscar e del suo grande amore, si ricordan di Oscar dama d'onore...
I cieli sono uguali Azzurri, grigi, neri, si ripetono sopra l’arancio o la pietra: guardarli ci avvicina. Annullano le stelle, tanto sono lontane le distanze del mondo. Se noi vogliamo unirci, non guardare mai avanti: tutto pieno di abissi, di date e di leghe. Abbandonati e galleggia sopra il mare o sull’erba, immobile, il viso al cielo. Ti sentirai calare lenta, verso l’alto, nella vita dell’aria. E ci incontreremo oltre le differenze invincibili, sabbie, rocce, anni, ormai soli, nuotatori celesti, naufraghi dei cieli.
Ci sono momenti in cui la fantasia gira a mille, momenti in cui non devi e non vuoi aggrapparti alla realtà, momenti in cui stacchi la spina dal Mondo reale rimanendo senza una connessione, un punto di riferimento, una costante.... È così, che impari a volare. A volte creare un Mondo tutto nostro, non è niente male, siamo al riparo, al sicuro, intoccabili, impenetrabili, e tutta la merda, tutto il male, che piano, piano uccide le nostre speranze, "qui", non entra. Questo "rifugio" non ha un nome, alcuni lo vedono come il "Paese delle Meraviglie", altri come il "Paese dei Balocchi", altri ancora come il "Mondo di Amélie", a me piace definirlo "universo parallelo". Ma non conta come lo vedi, e nemmeno come lo chiami... Stiamo sognando, stiamo volando, "qua", siamo padroni del nostro destino. È questa, l'unica cosa che conta.
Commenti
Il pettegolezzo
Un filo sottile che scorre sott'acqua
si posa ovunque, trova un appiglio
e viaggiando viaggiando
forma una gabbia
dove il malcapitato
inesorabilmente rimarrà imbrigliato.
La rubrica di Berenice
sta' come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti..."
Dante Alighieri, Purgatorio, canto V
Che cosa ho imparato dalla vita?
… Bhè, tante, tante cose.
Ho fatto degli errori, e ne farò di peggiori..
Ma da questi ho imparato e imparerò SEMPRE qualcosa.
Ho imparato che delle persone e delle loro parole non ci si deve mai fidare
La bocca è uno strumento facile da usare…
Quello che è incontrollabile è il CUORE
Mente e cuore quasi sempre non vanno d'accordo…
E a rimetterci sarà sempre chi il cuore ce lo mette fino all'ultimo… Fino alla fine…
Le incertezze, le insicurezze, le paure… Possono venire a chiunque.
Ma quello che più conta, è che al minimo dubbio, incominciamo a pensare…
La sofferenza, il dolore…
Non porteranno mai niente di buono se non altro dolore e altra sofferenza
E quindi quando ti è possibile, evitali entrambi!
Ma quando bussano alla tua porta e non perché glielo hai chiesto tu…
Non essere scortese, ricambia la visita …
Perché ricorda: NIENTE E’ QUEL CHE SEMBRA!
Ho imparato che un amico bugiardo, fa più paura di un NEMICO
Ed il nostro nemico non è quello che dice di essere,
ma quello che vogliamo che esso sia…
Ho imparato che con le parole si possono fare i più GRANDI e spettacolari castelli di sabbia…
… e che con i fatti, questi si DISTRUGGONO
Quando vuoi qualcosa a tutti i costi, ma c’è qualcuno che tenta di bloccarti:
FREGATENE!
Perché è ad essere troppo buoni che si ha la peggio…
E se tenterai di bloccare tu loro un giorno, SIA che loro non ti daranno ascolto…
Ho imparato che quando sentiamo di aver toccato il fondo…
Quando crediamo che è tutto FINITO…
Non dobbiamo abbatterci: quello in realtà è il momento in cui tutto ha inizio!
Il destino ci dà le carte, e noi giochiamo!
Ma dobbiamo prestare molta attenzione a come giochiamo…
Sai LA VITA è l’unica partita che non possiamo giocare due volte
Se starai male per qualcuno, e ti sembrerà di non poter più andare avanti…
Ricordati che c’è sempre qualcuno che sta peggio,
e desidererebbe anche una briciola di quello che vivi TU.
Se una persona ti lascia una delusione,
ricorda che ci saranno sempre soddisfazioni a riempirti i vuoti che quella ti ha lasciato.
Una cosa che devi ricordarti sempre è che
NESSUNO dovrà ESSERE MAI TANTO IMPORTANTE DA TOGLIERTI IL SORRISO…
Chi ti ama davvero, ed è davvero importante… VIVE dei tuoi sorrisi e non te li toglierà MAI!
Non rimpiangere un solo attimo della tua vita,,,
Ogni esperienza, ogni errore, ti aiutano a crescere. E a essere quello che sei.
Non pentirti, non giudicarti
Sei come sei e non devi cambiare solo perché non piaci a qualcuno.
Se ti chiedono di farlo, vuol dire che ti vogliono diverso… E di conseguenza non saresti più TU.
Infine ho imparato che la vita va vissuta senza limiti,,,
Non va bruciata nessuna tappa… Si vive senza rimpianti…
Non dobbiamo far si che delusioni del passato possono influenzare il futuro
Fai tesoro di ogni cosa che ti accade, bella o brutta che essa sia.
Guarda avanti!
Non importa quante volte cadremo…
L’importante è che avremo sempre la forza di rialzarci, anche più forti di prima!
Io ho imparato queste piccole cose ma…
Dalla vita non si finisce mai di imparare…
Richard Melville Hall, Moby
Ti amo terribilmente
Ti amo terribilmente,
se sbocciasse un fiore ogni volta che ti penso,
ogni deserto ne sarebbe pieno…
Potrei dimenticarmi di respirare ma non di pensare a te.
Il grande amore non si può vedere ne toccare, si può sentire solo con il cuore.
L’amore non da nulla se non se stesso, non coglie nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede ne è posseduto: l’amore basta all’amore.
Kahlil Gibran
per gli antichi
era nel fegato
e non avevano torto.
ci vuole coraggio per amare,
ci vuole coraggio
a lasciarsi andare,
ce ne vuole anche
a rischio di farsi
giudicare.
perché chi ama
sembra anche debole,
ad un occhio disattento.
chi non ha mai amato,
non sa e non capisce,
che puoi anche
trasformarti in pagliaccio
solo per uno sguardo
della tua amata.
ma non è debolezza
è solo complicità
un codice segreto
tra due anime
abbracciate.
ma l'amore
è anche nella amicizia.
e per questo tipo di amore,
ci vuole il cuore,
perché per un amico
puoi anche rischiare la vita.
per l'amore no,
sarebbe sciocco.
senza vita non c'è amore.
senza vita sei solo.
allora, per questo motivo
esiste la fede,
quella al dito.
blocca la vena diretta al cuore
e lo soffoca
per toglierti la vita.
per farti consegnare.
e allora arriva il cervello
e ti fa pensare, dubitare,
titubare
e da titubare a tubare
il passo è breve.
e ti ritrovi a sognare
e alla fine ti fai male.
e ci vuole fegato
per far del male
e per ricominciare
ad imprigionare
e sequestrare un nuovo fegato
pieno di pathos.
ecco, alla fine,
bisogna sempre ricordarsi,
che amore e psiche
non devono mai conoscersi.
alla fine, per semplificare,
per amare,
bisogna sempre ricordarsi
di scollegare il cervello.
ci vuole solo coraggio.
poesie astratte e prive di significato
Laurenzo Confuso - 1230-1390
Ho imparato che non ci sono emozioni belle o brutte,
ma solo Emozioni.
Che l'esordio del dolore è un faro che illumina
la strada e la paura una mano amica...
Ho scrutato occhi e sfiorato anime,
incontrato lacrime tramutate in sorrisi.
Ho respirato, l'innocenza dell'"Essere",
nutrita di meravigliosa inconsapevolezza...
E nelle minute fattezze umane
trovato qualcosa di grande...
l'Essenza pura di ciò che si E'.
R.G.
Per chi non fraintenda
narra la leggenda
di quella gitana
che pregò la luna bianca ed alta nel ciel.
Mentre sorrideva
lei la supplicava: "Fa' che torni da me!"
"Tu riavrai quell'uomo, pelle scura,
con il suo perdono, donna impura,
per in cambio voglio
che il tuo primo figlio venga a stare con me."
Chi suo figlio immola
per non stare sola non degna di un re.
Luna, adesso sei madre,
ma chi fece di te una donna non c'è
Dimmi, luna d'argento,
come lo cullerai se le braccia non hai?
Ah, ah ...
Figlio della luna!
Nacque a primavera un bambino
da quel padre scuro come il fumo
con la pelle chiara,
gli occhi di laguna
come un figlio di luna.
"Questo un tradimento!
Lui non mio figlio ed io no, non lo voglio!"
T’amo per tutte le donne che non ho conosciuto
T’amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
per l’odore d’ alto mare e l’odore del pane fresco
per la neve che si scioglie per i primi fiori
per gli animali puri che l’uomo non spaventa
T’amo per parlare
T’amo per tutte le donne che non amo
sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco.
Senza di te non vedo che un deserto
tra il passato e il presente
ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
non ho potuto rompere il muro del mio specchio
ho dovuto imparare parola per parola la vita
come si dimentica
T’amo per la tua saggezza che non è la mia
Per la salute
T’amo contro tutto quello che ci illude
Per questo cuore immortale che io non posseggo
Tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
Tu sei il sole forte che mi inebria
Quando sono sicuro di me.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Henry Scott Holland
Se un giorno non mi vedessi più varcare la soglia della porta
come sono solita fare,
alza gli occhi al cielo turchese di un nuovo giorno
e cercami fra le stelle che accendono la luce della volte celeste,
fra le odoroso ginestre gialle che incorniciano le nostre colline.
Cercami negli occhi di chi ami.
Cercami nel silenzio del tuo Cuore.
(Stephanie Sorrel )
2 novembre
ciao papà
fai sogni belli
non brutti
belli
non aver paura di chiudere i tuoi occhi
non farai più brutti sogni
basta coi sogni cattivi
adesso solo sogni buoni
sogna del mare e dei gatti
che non graffiano
che fanno le fusa
sogna di cioccolate
e di stelle candite
e della luna ventosa di notte
sogna solo bei sogni
sogna di volar via in alto
e di scendere giù in picchiata urlando
senza però sfracandarti al suolo
sogna bellissime cose
tutte cose bellissime, sogna
non quelle brutte e schifose
le cose schifose se ne stiano lontane lontane lontane
state lontani brutti sogni
io se vi avvicinate vi scaccerò via con parole
e pugni sul naso
non vi permetterò più di spaventarla
fai sogni di musiche marine
fai sogni di nuvole al sapore di meringa
sogna tutti i cieli
sogna di gnomi e boschi incantati
di draghi e maghi barbuti
fai sogni belli
basta brutti sogni
magari, una di queste notti
ti vengo a trovare
fosse stato
un amore minorenne
allora si,
senza passato
tutto in divenire
mano nella mano
in mezzo agli alberi
con il sole sopra
in un mezzogiorno
in un inizio vita,
allora si che sarebbe stato
travolgente,
incosciente,
seducente,
ubriacante,
e pieno di speranze.
invece eccoci,
con un futuro alle spalle,
pochi alberi davanti,
poca strada
tutta in salita,
sempre nascosta,
piena di doveri,
piena di parenti,
tutta una parantesi la nostra passione,
parentesi rubate
alle nostre vite avviate.
se fossimo stati su un piano
inclinato,
tutto in discesa,
da un campo lungo
saremmo stati in un attimo in un piano americano.
ma la vita non è un film.
è una commedia amara.
una commedia senza trama
solo errori a costruire il nostro passato
e a rovinare il nostro futuro.
Gavino Ichnusa
poeta rinascimentale pre-nuragico.
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso così più che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio l’orsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O Gesù Bambino
per favore cammina piano
nell’attraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi
così colti così intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissà cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Fa piano, Bambino, se puoi.
Trilussa: Er Presepio
Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…
Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Ti amo.
Tre secondi per dirlo.
Tre ore per spiegarlo.
E una vita intera per provarlo.
(Anonimo)
F. Pessoa: Chi sogna di più
Chi sogna di più, mi dirai —
Chi è più distante dalla verità —Colui che vede il mondo convenuto
O chi si perse in sogni?
Che cosa è vero? Cosa sarà di più—
La bugia che c’è nella realtà
O la bugia che si trova nei sogni?
Chi vede la verità in ombra
O chi vede il sogno illuminato?
La persona che è un buon commensale, o questa?
Quella che si sente un estraneo nella festa?
Non sai bene se la vita è viaggio,
se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno
dopo giorno e non te ne accorgi
se non guardando all’indietro. Non sai se ha senso.
In certi momenti il senso non conta.
Contano i legami.
Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell’erba,
lascian camminando due ombre che s’unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s’uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
È la felicità una torre trasparente.
L’aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l’eternità della natura.
Pablo Neruda
Dammi il supremo coraggio dell’Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose,
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell’amore,
e dell’amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore,
che accetta l’offesa,
ma disdegna di ripagarla con l’offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogni costo.
Kahlil Gibran
Jorge Luis Borges: Il rimorso
Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. Non sono stato
felice. Che i ghiacciai dell'oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.
I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l'acqua, l'aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. Realizzata
non fu la giovane loro volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell'arte che intreccia inezie.
Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l'ombra d'essere stato un disgraziato.
William Shakespeare
ti cucirei un vestito
fossi capace
ti cucirei un vestito di poesie
mie
in modo che
quando cammini per la strada
te lo portassi appiccicato al corpo
come ti porti quella gonna e quelle calze
colorate a strisce colorate sulle gambe
ti cucirei un vestito
fossi capace
ti cucirei un vestito di poesie calde
che ti scaldassero il tuo corpo
quand’anche camminassi nella neve
quella più alta
più bianca
quella che mai
..........................................
li in fondo
e un pensiero
a rincorrere.
e dal tuo punto di fuga
partirono
rette parallele.
binari
senza collegamento
ad indicare
la via
e tu,
sempre più un puntino
sempre più lontana.
prossima fermata
non dichiarata.
alla fine la vita
è un viaggio verso il tutto
ma senza una destinazione.
tratto da Trenitalia una casa in movimento senza scosse telluriche
Giovannino Breda e associati
Insieme alle dame di corte e di palazzo,
con ventagli e vestiti, con grande sfarzo,
c'è una fanciulla che sembra un ragazzo.
Ha gli occhi di mare, i capelli di grano,
e di un drappello di soldati è il capitano.
Ma un giorno il suo cuore di donna si ribellò
e di Fersen, bel conte si innamorò.
Ma lui la conobbe sol come uomo ed
infranse i suoi sogni d'argento e d'oro.
Andrè, suo compagno che sempre l'ha amata,
or si è fatto avanti e l'ha baciata.
Ma ora egli è morto ed Oscar già piange
per il suo dolce amore amore sì grande.
E dopo l'attacco alla grande fortezza, ella ha
seguito una dolce brezza, ha seguito col cuore,
col corpo e l'amore colui che soffrì per lei
molto dolore.
Ed ancora oggi tra gioielli, ricchezze, argento
ed oro, cavalieri e dame si ricordan di loro.
Si ricordan di Oscar e del suo grande amore,
si ricordan di Oscar dama d'onore...
Il dio del vento è loquace quando l'estate va finendo
e le sue parole sono pungenti,
gli alberi gli rispondono gentili.
Il dio del vento fa arrivare le onde
spinge le nuvole su bicicletta
poi lancia una palla rossa alla cascata.
Il dio del vento dà vita agli uccelli
e alle farfalle,
in montagna di notte schiude caverne di cristalli.
Il dio del vento predilige i bambini
tra i loro capelli slega nastrini
e sprigiona in loro uno strano brivido.
Il dio del vento affitta case sulle isole d'estate
ti invita, insiste
lascia stare tutto e vieni qui ti dice.
Il dio del vento cuce ali sulle persone
ma questo non basta a farti sollevare
se la tua anima non è pronta
a volare...
(Mehmet Yashin)
3) Pedro Salinas, XXXV
I cieli sono uguali
Azzurri, grigi, neri,
si ripetono sopra
l’arancio o la pietra:
guardarli ci avvicina.
Annullano le stelle,
tanto sono lontane
le distanze del mondo.
Se noi vogliamo unirci,
non guardare mai avanti:
tutto pieno di abissi,
di date e di leghe.
Abbandonati e galleggia
sopra il mare o sull’erba,
immobile, il viso al cielo.
Ti sentirai calare
lenta, verso l’alto,
nella vita dell’aria.
E ci incontreremo
oltre le differenze
invincibili, sabbie,
rocce, anni, ormai soli,
nuotatori celesti,
naufraghi dei cieli.
Padroni del nostro destino
E non capire mai cos'è
Se c'è stato per davvero
Quell'attimo di eterno che non c'è
Mille giorni di te e di me
Un vecchio amico mio
Il ricordo di me
Per sempre e per tutto quanto il tempo in questo addio
Io mi innamorerò di te
Mille giorni di te e di me (Claudio Baglioni)