Ci sono donne che hanno l’anima libera, trasgressiva, anticonformista e ribelle, che non accettano la gabbia delle regole. Donne che vivono come eccezioni e non chiedono il permesso a nessuno per esprimere ciò che pensano e le emozioni che “sentono”. Cercano sempre la loro strada, amando e ribellandosi. Quando tutti si riparano dal temporale, la loro anima gioca sotto la pioggia, aspettando l’arcobaleno. Perché sono anime libere, solitarie e un po’ folli, che amano vivere respirando la libertà. Vestendosi di sorrisi e di arcobaleno, nutrendosi di incanti, delicatezze e meraviglie.
Non innamorarti di una donna che legge (Martha Rivera Garrido)
Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive... Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza. Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che inoltre è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa. Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l'amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica. Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente. Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così. Perchè quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro. Mai.
Amami finchè sentirai il calore di una fiamma tremula che sempre arde, difendendosi dai venti di scogliera. Sono un pensiero che non vuole mai legare le tue mani libere nel mondo, anche se vorrei che fossero solo mie. Amami ora che non ho parole per farti innamorare dei miei silenzi pieni di gioia, che non potrai vedere. Amami ancora, saranno solo gli occhi a dirti la mia passione e le mie labbra, a raccontarti cose difficili da dire. Saremo noi, un giorno forse ad abbracciare solo i profumi dei nostri corpi senza paura che l’assenza diventi una cosa vera.
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.
A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
Ad alcuni –
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace –
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.
"Tu dormi tu la notte io invece ho l'insonnia ti vedo dormire e ciò mi fa soffrire. I tuoi occhi chiusi il tuo gran corpo disteso è meraviglioso ma tutto ciò mi fa piangere e improvvisamente ecco tu ridi tu ridi a scrosci dormendo dove sei in questo momento dove sei andato dimmi la verità forse con un'altra donna lontano lontano in un altro paese e con lei tu ridi di me. Tu dormi tu la notte io invece ho l'insonnia ti vedo dormire e ciò mi fa soffrire. Mentre tu dormi non so se mi ami mi sei vicino ma anche così distante io sono tutta nuda e te aggrappata ma è come se fossi assente e sento tuttavia battere il tuo cuore non so se batte per me non so niente non so niente vorrei che il tuo cuore si fermasse se un giorno non mi amassi più. Tu sogni tu la notte io invece ho l'insonnia ti vedo sognare e questo mi fa piangere. Tutte le notti io piango tutte le notti e tu tu sogni e tu sorridi ma questo non può più durare una notte certo io ti ucciderò e finiranno allora i sogni tuoi e siccome son decisa a togliermi la vita anche la mia insonnia finirà I nostri due cadaveri riuniti insieme dormiranno nel gran letto. Tu sogni tu la notte io invece ho l'insonnia ti vedo sognare e questo mi fa piangere. Arriva l'alba e subito ti svegli ed è a me che tu offri un sorriso sorridi con il sole ed io non penso più alla notte tu dici le parole sempre uguali - Hai passato una buona notte?- e come ridestata io ti rispondo - Sì mio caro ho dormito bene e come ogni notte t'ho sognato".
Un amore felice. E' normale? e' serio? e' utile? Che se ne fa il mondo di due esseri che non vedono il mondo?
Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito, i primi qualunque tra un milione, ma convinti che doveva andare cosi' - in premio di che? Di nulla; la luce giunge da nessun luogo - perche' proprio su questi, e non su altri? Cio' offende la giustizia? Si. Cio' offende i principi accumulati con cura? Butta giu' la morale dal piedistallo? Si', infrange e butta giu'.
Guardate i due felici: se almeno dissimulassero un po', si fingessero depressi, confortando cosi' gli amici! Sentite come ridono - e' un insulto. In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza. E tutte quelle loro cerimonie, smancerie, quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano - sembra un complotto contro l'umanita'!
E' difficile immaginare dove si finirebbe se il loro esempio fosse imitabile. Su cosa potrebbero contare religioni, poesie, di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe, chi vorrebbe restare piu' nel cerchio?
Un amore felice. Ma e' necessario? Il tatto e la ragione impongono di tacerne come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita. Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto. Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra, capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l'amore felice dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.
Con tale fede gli sara' piu' lieve vivere e morire.
La bellezza cammina fra di noi come una giovane madre quasi intimidita dalla propria gloria. La bellezza è una forza che incute paura come la tempesta scuote al di sotto e al di sopra di noi la terra e il cielo. La bellezza è fatta di delicati sussurri parla dentro al nostro spirito la sua voce cede ai nostri silenzi come una fievole luce che trema per paura dell'ombra. La bellezza grida tra le montagne tra un battito d'ali e un ruggito di leoni. La bellezza sorge da oriente con l'alba si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto arriva sulle colline con la primavera danza con le foglie d'autunno e con un soffio di neve tra i capelli. La bellezza non è un bisogno ma un'estasi, non è una bocca assetata né una mano vuota protesa in avanti ma piuttosto ha un cuore infuocato e un'anima incantata. Non è la linfa della corteccia rugosa né un'ala attaccata a un artiglio. La bellezza è un giardino sempre in fiore e una schiera d'angeli sempre in volo. La bellezza è la vita quando la vita si rivela. La bellezza è l'eternità che si contempla allo specchio e noi siamo l'eternità e lo specchio.
Quei suoi baci fraudolenti
han portato in bancarotta
il mio cuore sincopante.
Mentre crollano le borse
son qui chiuso nella stanza
con la Guardia Di Finanza
che mi chiede i documenti.
Maresciallo sia clemente
non c’ho chiesto lo scontrino
alla femmina birbante
eran solamente baci
fraudolentemente atroci
ma mi sembra sufficiente
la mia pena contingente.
Se ne vada maresciallo
se ne vada per favore
voglio stare un poco solo
a riappicicarmi il cuore.
IL CANTO DELLA LUPA
Se saprai starmi vicino,
e potremo essere diversi,
se il sole illuminerà entrambi
senza che le nostre ombre si sovrappongano,
se riusciremo ad essere “noi” in mezzo al mondo e insieme al mondo, piangere, ridere, vivere.
Se ogni giorno sarà scoprire quello che siamo
e non il ricordo di come eravamo,
se sapremo darci l’un l’altro
senza sapere chi sarà il primo e chi l’ultimo
se il tuo corpo canterà con il mio perchè insieme è gioia…
Allora sarà amore
e non sarà stato vano aspettarsi tanto.
(Pablo Neruda)
«Era de maggio e te cadéano 'nzino, a schiocche a schiocche, li ccerase rosse. Fresca era ll'aria, e tutto lu ciardino addurava de rose a ciento passe. Era de maggio; io no, nun mme ne scordo, na canzone cantávemo a doje voce. Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo, fresca era ll'aria e la canzona doce.
E diceva: "Core, core! core mio, luntano vaje, tu mme lasse e io conto ll'ore... chisà quanno turnarraje?" Rispunnev'io: "Turnarraggio quanno tornano li rrose. si stu sciore torna a maggio, pure a maggio io stóngo ccá. Si stu sciore torna a maggio, pure a maggio io stóngo ccá."
E so' turnato e mo, comm'a 'na vota, cantammo 'nzieme lu canzone antic'; passa lu tiempo e lu munno s'avota, ma 'ammore vero no, nun vota vico. De te, bellezza mia, mme 'nnammuraje, si t'arricuorde, 'nnanze a la funtana: Ll'acqua llá dinto, nun se sécca maje, e ferita d'ammore nun se sana.
Nun se sana: ca sanata, si se fosse, gioia mia, 'mmiez'a st'aria 'mbarzamata, a guardarte io nun starría ! E te dico: "Core, core! core mio, turnato io so'. Torna maggio e torna 'ammore: fa' de me chello che vuo'! Torna maggio e torna 'ammore: fa' de me chello che vuo' "
«Era di maggio e ti cadéan sul grembo a ciocche, a ciocche le ciliege rosse. L'aria era fresca, e tutto il giardino profumava di rose a cento passi. Era di maggio; e io no, non me ne scordo, cantavamo, a due voci, una canzone. Più passa il tempo e più me ne ricordo, l'aria era fresca e la canzone dolce.
E diceva: "Cuore, cuore! cuore mio lontano vai, tu mi lasci e io conto l'ore... chissà quando tornerai?" Rispondevo: "Io tornerò quando torneràn le rose. Se questo fiore torna a maggio, a maggio pure io sarò qui. Se questo fiore torna a maggio, a maggio pure io sarò qui".
E son tornato ed ora, come una volta, cantiamo insieme la vecchia canzone; passa il tempo e il mondo cambia, ma l'amore vero no, non cambia mai. Di te, bellezza mia, m'innamorai, se ti ricordi, dinanzi alla fontana: l'acqua, là dentro, non si secca mai e ferita d'amore non si sana.
Non si sana: perché, se si fosse sanata, o gioia mia, in mezzo a quest'aria profumata non starei a guardarti! E ti dico: "Cuore, cuore, cuore mio, io son tornato... torna maggio e torna l'amore: fa' di me quello che vuoi! Torna maggio e torna l'amore: fa' di me quello che vuoi"»
e se guardando il cielo vedo la luna allora mi sembra di vedere te la tua pelle candida e poi più in la... la via lattea e il tuo seno si insinua nella mia mente e più giù Venere e scalo con la fantasia il tuo monte e poi Mercurio e la mia febbre d'amore sale sale e poi scende per risalire dritto dritto puntando verso il buco nero che mangia le mie emozioni e le mie perdizioni
Cosmogonia delle stelle dell'amore Galileo Perversini. ( 1563- ancora vivente)
ahhh il sabato! ti ricordi amore? era di sabato quando ci siamo conosciuti e...appena ci siamo guardati è stata subito domenica una festa la nostra festa d'amore una di quelle domeniche che iniziano all'alba e vederti accanto è stato il regalo più bello Dio se eri bella! Dio se sei bella! e ogni volta ogni meravigliosa domenica appena ti vedo mi innamoro. ecco.. come dire? per me sei come un pasticcino come quelli che mangiavo da bambino subito dopo l'oratorio con le campane che mi accompagnavano sulla strada verso casa. la mia casa. adesso, la nostra casa. e anche se le campane non ci sono più il campanello mi agita di più perché so che aprirai la porta e per me sarà festa anche solo per il tuo sorriso.
Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.
Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno. Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa. Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, ma tempo per essere contento. Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull’orologio. Ti auguro tempo per guardare le stelle e tempo per crescere, per maturare. Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso, per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
Guido Catalano: Poesia magica per farti tornare allegra
questa poesia è magica
non è una poesia logica
légila stando su un piede solo
quello destro
tenendo il foglio con la tua mano sinistra
indossando un cappello blu
possibilmente rosso
evita comunque il giallo
ma se hai solo cappelli gialli
andrà benissimo
questa poesia magica
va letta ad alta voce
altissima se ce la fai
urlala
stando su un piede solo
possibilmente con un gatto su una spalla
se hai un cane
digli di fare finta di essere un gatto
lui ti vuole bene e lo farà per te
dovrai dunque avere un cappello sulla testa
il colore a tua scelta
un gatto sulla spalla
o un cane che si finge gatto
se il tuo cane è obeso tieni duro acciambellatelo intorno al collo
dovrai avere un uovo fresco non sodo non fritto
ma alla coque nella tua mano destra
se non ti piace alla coque va bene sodo
considera che i gatti non amano le uova fritte
i cani che si fingono gatti per farti un favore neanche
ma se non sopporti l’idea di stare su un piede solo
con un cappello colorato sulla testa
e un gatto sulla spalla
o un finto gatto cane acciambellato intorno al collo
senza un uovo fritto nella mano destra
vada per il fritto
questa è una poesia magica per farti tornare allegra
dunque devi essere a tuo agio
mentre la leggi ad altissimissima voce
al centro della stanza
è importante che tu sia dentro una stanza
non all’aperto
poiché se la gente ti vedesse
urlare questa poesia
in mezzo alla via
con un gatto su una spalla
o un cane che si finge gatto acciambellato intorno al collo
un cappello colorato sulla testa possibilmente verde
su un piede solo
con un uovo fritto nella mano destra
beh
capirai anche tu, ragazza che oggi ti sei svegliata triste
che la tua giornata
potrebbe avere uno sviluppo non allegrissimo
tipo trattamento sanitario obbligatorio
e poi
dovrei venire a prenderti al reparto dei pazzerelloni
senza considerare il cane in canile
e il gatto sotto un auto
e non è
questo
che vogliamo
vogliamo che tu sorrida
adesso
questa poesia è magica
serve a questo
quando seguo con la mano il tuo profilo mi sento vivo e anche felice e ti guardo e mi disarmo e se scendo con le dita sul tuo collo allora sono in bilico sul precipizio e per non cadere le mie dita si intrecciano ai tuoi capelli e la tua nuca mi inebria e il tuo collo mi agita e se non fosse per le tue labbra morirei senza una parola ma la tua lingua mi incatena e mi scatena il cuore e allora è amore e mi perdo sul tuo seno mentre ti guardo sempre più innamorato sempre più affannato sempre più affamato e te lo dico con gli occhi che ti amo che sei mia ed io tuo.
Federico della Marcigliana ( amena località laziale)
tu non ci crederesti mai se ti dicessi l'effetto che mi fai quando indossi la gonna arrossiresti se solo te lo dicessi e allora non te lo dico e non potresti mai immaginare l'effetto che mi fai quando ti inerpichi su quei tacchi scenderesti subito per non farmi diventare il cuore pazzo e ti censuro i miei pensieri quando ti vedo che ti vesti ma sappi che sono molesti anzi, più che molesti dispettosi. alla fine per me tu sai cosa sei? un sogno. il mio sogno. ma un sogno più bello però perché se mi sveglio tu davvero sei qui con me.
xxxxxxxxxxxxxxxxxx YYYYYYYYYYYY ZZZZZZZZZZ questa poesia è impossibile da postare per gli argomenti trattati. è disponibile solo per gli abbonati e su richiesta scritta alla nostra segreteria privata.
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l'editore
il numero per favore. grazie
ahahahahha non serve numero basta fare richiesta con mp
Due strade divergevano in un bosco d’autunno e dispiaciuto di non poterle percorrerle entrambe, essendo un solo viaggiatore, a lungo indugiai fissandone una, più lontano che potevo fin dove si perdeva tra i cespugli.
Poi presi l’altra, che era buona ugualmente e aveva forse l’aspetto migliore perché era erbosa e meno calpestata sebbene il passaggio le avesse rese quasi uguali.
Ed entrambe quella mattina erano ricoperte di foglie che nessun passo aveva annerito oh, mi riservai la prima per un altro giorno anche se, sapendo che una strada conduce verso un’altra, dubitavo che sarei mai tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro da qualche parte tra molti anni: due strade divergevano in un bosco ed io – io presi la meno battuta, e questo ha fatto tutta la differenza.
dammi la tua bocca da mangiare dammi tuoi occhi da guardare le tue mani da stringere il tuo collo da mordere il tuo seno da accarezzare la tua pancia da sfiorare le tue gambe da graffiare e poi lasciati andare fatti desiderare fammi entrare fammi perdere dentro te e fammi sentire strapazzato dalla tua passione che non vuole farmi uscire e fammi sentire la tua voce il tuo respiro confuso al mio la tua lingua sulla mia la tua bocca tutta mia e fammi sentire la tua schiena inarcata i tuoi brividi le tue mani che mi stringono e la tua voce che mi dice che mi ami e non ti fermare continua ed io ti seguo e se vieni e poi mi aspetti io vengo con te travolto dalle tue goccioline d'amore.
Commenti
Ci sono donne che hanno l’anima
libera, trasgressiva,
anticonformista e ribelle,
che non accettano la gabbia delle regole.
Donne che vivono come eccezioni
e non chiedono il permesso a nessuno
per esprimere ciò che pensano
e le emozioni che “sentono”.
Cercano sempre la loro strada,
amando e ribellandosi.
Quando tutti si riparano dal temporale,
la loro anima gioca sotto la pioggia,
aspettando l’arcobaleno.
Perché sono anime libere,
solitarie e un po’ folli,
che amano vivere respirando la libertà.
Vestendosi di sorrisi e di arcobaleno,
nutrendosi di incanti,
delicatezze e meraviglie.
(Agostino Degas)
Non innamorarti di una donna che legge,
di una donna che sente troppo,
di una donna che scrive...
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa,
che sa di sapere e che inoltre è capace di volare,
di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride
o piange mentre fa l'amore,
che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più,
di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose),
o di una donna capace di restare mezz'ora davanti a un quadro o che non sa
vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica,
lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perchè quando ti innamori di una donna del genere,
che rimanga con te oppure no, che ti ami o no,
da una donna così, non si torna indietro.
Mai.
poesia anonimo:
Sei il silenzio e il disinganno.
Sei l'incertezza e la paura.
Sei la tristezza e la solitudine.
Sei l'amore ferito e l'amore irraggiungibile.
Sei fatta di sorrisi e di dolci e tenere parole.
E più passeranno gli anni, e più mi mancherai
io morirò d'amore, se tu non tornerai.
Ti cercherò ovunque, camminerò per anni
affronterò i monti, le valli e i malanni.
Ti troverò un giorno, puoi esserne sicura sarà
una bella lotta, anche se molto dura.
Vedrai che vincerò la guerra per l'Amore e
finirà così per sempre, l'immenso mio dolore...
ti vedo, o pura ossessione, compressa nel
mio corpo...e intensa di passione.
Amami
finchè sentirai il calore
di una fiamma tremula
che sempre arde,
difendendosi dai venti di scogliera.
Sono un pensiero
che non vuole mai
legare le tue mani
libere nel mondo,
anche se vorrei
che fossero solo mie.
Amami
ora che non ho parole
per farti innamorare
dei miei silenzi
pieni di gioia,
che non potrai vedere.
Amami ancora,
saranno solo gli occhi
a dirti la mia passione
e le mie labbra,
a raccontarti
cose difficili da dire.
Saremo noi,
un giorno forse
ad abbracciare solo i profumi
dei nostri corpi
senza paura
che l’assenza diventi una cosa vera.
Alda Merini
Jorge Luis Borges: È l’amore
È l’amore. Dovrò nascondermi o fuggire.
Crescono le mura delle sue carceri, come in un incubo atroce.
La bella maschera è cambiata, ma come sempre è l’unica.
A cosa mi serviranno i miei talismani:
l’esercizio delle lettere, la vaga erudizione,
le gallerie della Biblioteca, le cose comuni,
le abitudini, la notte intemporale, il sapore del sonno?
Stare con te o non stare con te è la misura del mio tempo.
È, lo so, l’amore: l’ansia e il sollievo di sentire la tua voce,
l’attesa e la memoria, l’orrore di vivere nel tempo successivo.
È l’amore con le sue mitologie, con le sue piccole magie inutili.
C’è un angolo di strada dove non oso passare.
Il nome di una donna mi denuncia.
Mi fa male una donna in tutto il corpo.
Wislawa Szymborka: Ad alcuni piace la poesia
Ad alcuni –
cioè non a tutti.
E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza.
Senza contare le scuole, dove è un obbligo,
e i poeti stessi,
ce ne saranno forse due su mille.
Piace –
ma piace anche la pasta in brodo,
piacciono i complimenti e il colore azzurro,
piace una vecchia sciarpa,
piace averla vinta,
piace accarezzare un cane.
La poesia –
ma cos’è mai la poesia?
Più d’una risposta incerta
è stata già data in proposito.
Ma io non lo so, non lo so e mi aggrappo a questo
come alla salvezza di un corrimano.
Jacques Prèvert: Quando tu dormi
"Tu dormi tu la notte
io invece ho l'insonnia
ti vedo dormire
e ciò mi fa soffrire.
I tuoi occhi chiusi il tuo gran corpo disteso
è meraviglioso ma tutto ciò mi fa piangere
e improvvisamente ecco tu ridi
tu ridi a scrosci dormendo
dove sei in questo momento
dove sei andato dimmi la verità
forse con un'altra donna
lontano lontano in un altro paese
e con lei tu ridi di me.
Tu dormi tu la notte
io invece ho l'insonnia
ti vedo dormire
e ciò mi fa soffrire.
Mentre tu dormi non so se mi ami
mi sei vicino ma anche così distante
io sono tutta nuda e te aggrappata
ma è come se fossi assente
e sento tuttavia battere il tuo cuore
non so se batte per me
non so niente non so niente
vorrei che il tuo cuore si fermasse
se un giorno non mi amassi più.
Tu sogni tu la notte
io invece ho l'insonnia
ti vedo sognare
e questo mi fa piangere.
Tutte le notti io piango tutte le notti
e tu tu sogni e tu sorridi
ma questo non può più durare
una notte certo io ti ucciderò
e finiranno allora i sogni tuoi
e siccome son decisa a togliermi la vita
anche la mia insonnia finirà
I nostri due cadaveri riuniti
insieme dormiranno nel gran letto.
Tu sogni tu la notte
io invece ho l'insonnia
ti vedo sognare
e questo mi fa piangere.
Arriva l'alba e subito ti svegli
ed è a me che tu offri un sorriso
sorridi con il sole
ed io non penso più alla notte
tu dici le parole sempre uguali
- Hai passato una buona notte?-
e come ridestata io ti rispondo
- Sì mio caro ho dormito bene
e come ogni notte t'ho sognato".
Un amore felice. E' normale?
e' serio? e' utile?
Che se ne fa il mondo di due esseri
che non vedono il mondo?
Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,
i primi qualunque tra un milione, ma convinti
che doveva andare cosi' - in premio di che? Di nulla;
la luce giunge da nessun luogo -
perche' proprio su questi, e non su altri?
Cio' offende la giustizia? Si.
Cio' offende i principi accumulati con cura?
Butta giu' la morale dal piedistallo? Si', infrange e butta giu'.
Guardate i due felici:
se almeno dissimulassero un po',
si fingessero depressi, confortando cosi' gli amici!
Sentite come ridono - e' un insulto.
In che lingua parlano - comprensibile all'apparenza.
E tutte quelle loro cerimonie, smancerie,
quei bizzarri doveri reciproci che s'inventano -
sembra un complotto contro l'umanita'!
E' difficile immaginare dove si finirebbe
se il loro esempio fosse imitabile.
Su cosa potrebbero contare religioni, poesie,
di che ci si ricorderebbe, a che si rinuncerebbe,
chi vorrebbe restare piu' nel cerchio?
Un amore felice. Ma e' necessario?
Il tatto e la ragione impongono di tacerne
come d'uno scandalo nelle alte sfere della Vita.
Magnifici pargoli nascono senza il suo aiuto.
Mai e poi mai riuscirebbe a popolare la terra,
capita, in fondo, di rado.
Chi non conosce l'amore felice
dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice.
Con tale fede gli sara' piu' lieve vivere e morire.
K. Gibran: La bellezza
La bellezza cammina fra di noi
come una giovane madre
quasi intimidita dalla propria gloria.
La bellezza è una forza che incute paura
come la tempesta scuote
al di sotto e al di sopra di noi
la terra e il cielo.
La bellezza è fatta di delicati sussurri
parla dentro al nostro spirito
la sua voce cede ai nostri silenzi
come una fievole luce che trema
per paura dell'ombra.
La bellezza grida tra le montagne
tra un battito d'ali e un ruggito di leoni.
La bellezza sorge da oriente con l'alba
si sporge sulla terra dalle finestre del tramonto
arriva sulle colline con la primavera
danza con le foglie d'autunno
e con un soffio di neve tra i capelli.
La bellezza non è un bisogno
ma un'estasi,
non è una bocca assetata
né una mano vuota protesa in avanti
ma piuttosto ha un cuore infuocato
e un'anima incantata.
Non è la linfa della corteccia rugosa
né un'ala attaccata a un artiglio.
La bellezza è un giardino sempre in fiore
e una schiera d'angeli sempre in volo.
La bellezza è la vita quando la vita si rivela.
La bellezza è l'eternità che si contempla allo specchio
e noi siamo l'eternità e lo specchio.
Quei suoi baci fraudolenti
han portato in bancarotta
il mio cuore sincopante.
Mentre crollano le borse
son qui chiuso nella stanza
con la Guardia Di Finanza
che mi chiede i documenti.
Maresciallo sia clemente
non c’ho chiesto lo scontrino
alla femmina birbante
eran solamente baci
fraudolentemente atroci
ma mi sembra sufficiente
la mia pena contingente.
Se ne vada maresciallo
se ne vada per favore
voglio stare un poco solo
a riappicicarmi il cuore.
IL TEMPO
Il tempo giorno per giorno
ci rosicchia, come un tarlo
e in silenzio senza rumore
sa come farlo
a noi lascia solo
brevi momenti per ricordare
quello che oggi
siamo in grado ancora di fare
questo è un progresso fatto sulla velocità.
Però quante malefatte vedere ci fa
e non lascia spazio alla nostra età
persino nel parlare.
le parole da capire
non c'è tempo
le dobbiamo interpretare
...e chissà cosa voglion dire.
Autore mio papà Giuliano anni 85
«Era de maggio e te cadéano 'nzino,
a schiocche a schiocche, li ccerase rosse.
Fresca era ll'aria, e tutto lu ciardino
addurava de rose a ciento passe.
Era de maggio; io no, nun mme ne scordo,
na canzone cantávemo a doje voce.
Cchiù tiempo passa e cchiù mme n'allicordo,
fresca era ll'aria e la canzona doce.
E diceva: "Core, core!
core mio, luntano vaje,
tu mme lasse e io conto ll'ore...
chisà quanno turnarraje?"
Rispunnev'io: "Turnarraggio
quanno tornano li rrose.
si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá.
Si stu sciore torna a maggio,
pure a maggio io stóngo ccá."
E so' turnato e mo, comm'a 'na vota,
cantammo 'nzieme lu canzone antic';
passa lu tiempo e lu munno s'avota,
ma 'ammore vero no, nun vota vico.
De te, bellezza mia, mme 'nnammuraje,
si t'arricuorde, 'nnanze a la funtana:
Ll'acqua llá dinto, nun se sécca maje,
e ferita d'ammore nun se sana.
Nun se sana: ca sanata,
si se fosse, gioia mia,
'mmiez'a st'aria 'mbarzamata,
a guardarte io nun starría !
E te dico: "Core, core!
core mio, turnato io so'.
Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuo'!
Torna maggio e torna 'ammore:
fa' de me chello che vuo' "
Di Giacomo
italiano
«Era di maggio e ti cadéan sul grembo
a ciocche, a ciocche le ciliege rosse.
L'aria era fresca, e tutto il giardino
profumava di rose a cento passi.
Era di maggio; e io no, non me ne scordo,
cantavamo, a due voci, una canzone.
Più passa il tempo e più me ne ricordo,
l'aria era fresca e la canzone dolce.
E diceva: "Cuore, cuore!
cuore mio lontano vai,
tu mi lasci e io conto l'ore...
chissà quando tornerai?"
Rispondevo: "Io tornerò
quando torneràn le rose.
Se questo fiore torna a maggio,
a maggio pure io sarò qui.
Se questo fiore torna a maggio,
a maggio pure io sarò qui".
E son tornato ed ora, come una volta,
cantiamo insieme la vecchia canzone;
passa il tempo e il mondo cambia,
ma l'amore vero no, non cambia mai.
Di te, bellezza mia, m'innamorai,
se ti ricordi, dinanzi alla fontana:
l'acqua, là dentro, non si secca mai
e ferita d'amore non si sana.
Non si sana: perché, se si fosse
sanata, o gioia mia,
in mezzo a quest'aria profumata
non starei a guardarti!
E ti dico: "Cuore, cuore,
cuore mio, io son tornato...
torna maggio e torna l'amore:
fa' di me quello che vuoi!
Torna maggio e torna l'amore:
fa' di me quello che vuoi"»
di giacomo
vedo la luna
allora mi sembra di vedere te
la tua pelle candida
e poi più in la...
la via lattea
e il tuo seno
si insinua nella mia mente
e più giù Venere
e scalo con la fantasia
il tuo monte
e poi Mercurio
e la mia febbre d'amore sale
sale e poi scende
per risalire dritto
dritto puntando
verso il buco nero
che mangia le mie emozioni
e le mie perdizioni
Cosmogonia delle stelle dell'amore
Galileo Perversini. ( 1563- ancora vivente)
ti ricordi amore?
era di sabato quando
ci siamo conosciuti
e...appena ci siamo guardati
è stata subito domenica
una festa
la nostra festa d'amore
una di quelle domeniche
che iniziano all'alba
e vederti accanto
è stato il regalo più bello
Dio se eri bella!
Dio se sei bella!
e ogni volta
ogni meravigliosa domenica
appena ti vedo
mi innamoro.
ecco..
come dire?
per me sei come un pasticcino
come quelli che mangiavo da bambino
subito dopo
l'oratorio
con le campane
che mi accompagnavano
sulla strada verso casa.
la mia casa.
adesso, la nostra casa.
e anche se le campane
non ci sono più
il campanello
mi agita di più
perché so
che aprirai la porta
e per me sarà festa
anche solo per il tuo sorriso.
Pablo Riva Rivera
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
(Nazim Hikmet)
Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guadarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita.
(Elli Michler)
questa poesia è magica
non è una poesia logica
légila stando su un piede solo
quello destro
tenendo il foglio con la tua mano sinistra
indossando un cappello blu
possibilmente rosso
evita comunque il giallo
ma se hai solo cappelli gialli
andrà benissimo
questa poesia magica
va letta ad alta voce
altissima se ce la fai
urlala
stando su un piede solo
possibilmente con un gatto su una spalla
se hai un cane
digli di fare finta di essere un gatto
lui ti vuole bene e lo farà per te
dovrai dunque avere un cappello sulla testa
il colore a tua scelta
un gatto sulla spalla
o un cane che si finge gatto
se il tuo cane è obeso
tieni duro
acciambellatelo intorno al collo
dovrai avere un uovo fresco non sodo non fritto
ma alla coque nella tua mano destra
se non ti piace alla coque va bene sodo
considera che i gatti non amano le uova fritte
i cani che si fingono gatti per farti un favore neanche
ma se non sopporti l’idea di stare su un piede solo
con un cappello colorato sulla testa
e un gatto sulla spalla
o un finto gatto cane acciambellato intorno al collo
senza un uovo fritto nella mano destra
vada per il fritto
questa è una poesia magica per farti tornare allegra
dunque devi essere a tuo agio
mentre la leggi ad altissimissima voce
al centro della stanza
è importante che tu sia dentro una stanza
non all’aperto
poiché se la gente ti vedesse
urlare questa poesia
in mezzo alla via
con un gatto su una spalla
o un cane che si finge gatto acciambellato intorno al collo
un cappello colorato sulla testa possibilmente verde
su un piede solo
con un uovo fritto nella mano destra
beh
capirai anche tu, ragazza che oggi ti sei svegliata triste
che la tua giornata
potrebbe avere uno sviluppo non allegrissimo
tipo trattamento sanitario obbligatorio
e poi
dovrei venire a prenderti al reparto dei pazzerelloni
senza considerare il cane in canile
e il gatto sotto un auto
e non è
questo
che vogliamo
vogliamo che tu sorrida
adesso
questa poesia è magica
serve a questo
e sai che ti dico?
ci riesce.
con la mano
il tuo profilo
mi sento vivo
e anche felice
e ti guardo
e mi disarmo
e se scendo
con le dita sul tuo collo
allora sono
in bilico sul precipizio
e per non cadere
le mie dita
si intrecciano ai tuoi capelli
e la tua nuca mi inebria
e il tuo collo mi agita
e se non fosse per le tue labbra
morirei senza una parola
ma la tua lingua
mi incatena
e mi scatena il cuore
e allora è amore
e mi perdo sul tuo seno
mentre ti guardo
sempre più innamorato
sempre più affannato
sempre più affamato
e te lo dico con gli occhi
che ti amo
che sei mia
ed io tuo.
Federico della Marcigliana ( amena località laziale)
se ti dicessi
l'effetto che mi fai
quando indossi la gonna
arrossiresti
se solo te lo dicessi
e allora non te lo dico
e non potresti mai
immaginare
l'effetto che mi fai
quando ti inerpichi su quei tacchi
scenderesti subito
per non farmi
diventare il cuore pazzo
e ti censuro
i miei pensieri
quando ti vedo
che ti vesti
ma sappi che sono
molesti
anzi, più che
molesti
dispettosi.
alla fine per me
tu sai cosa sei?
un sogno.
il mio sogno.
ma un sogno più bello però
perché se mi sveglio
tu davvero sei qui con me.
Affascinato Anonimo
YYYYYYYYYYYY
ZZZZZZZZZZ
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l'editore
dammi tuoi occhi da guardare
le tue mani da stringere
il tuo collo da mordere
il tuo seno da accarezzare
la tua pancia da sfiorare
le tue gambe da graffiare
e poi
lasciati andare
fatti desiderare
fammi entrare
fammi perdere
dentro te
e fammi sentire strapazzato
dalla tua passione
che non vuole
farmi uscire
e fammi sentire la tua voce
il tuo respiro
confuso al mio
la tua lingua sulla mia
la tua bocca tutta mia
e fammi sentire la tua schiena
inarcata
i tuoi brividi
le tue mani che mi stringono
e la tua voce
che mi dice che mi ami
e non ti fermare
continua ed io ti seguo
e se vieni
e poi mi aspetti
io vengo con te
travolto dalle tue goccioline
d'amore.
cronaca di un amore
Aureliano Aulico